Montichiari - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Il Duomo dedicato a S. Maria Assunta è l'edificio, che per imponenza domina Piazza Santa Maria. La posa della prima pietra è avvenuta il 5 Settembre 1729. Questa chiesa venne ideata in sostituzione di quella preesistente di S. Maria maggiore costruita intorno al 1400. Il progetto di S. Maria Assunta era stato commissionato dal cardinale Angelo Maria Querini, vescovo di Brescia, all'architetto Giuseppe Soratini, nativo di Lonato, frate converso dei Camaldolesi.
Il Castello
  Verso la sommità della collina di S. Pancrazio, prima della "vetta", incontriamo le possenti mura che cingono il Castello Bonoris. La zona ora occupata dal castello ha una storia antica e forse non ancora totalmente indagata. Precedentemente a questa costruzione era sorta, intorno all'anno mille, la Rocca comunale che tanta importanza assumerà, nel corso dei secoli, per la difesa del territorio e dei suoi abitanti. Coll'avvento del dominio dei Conti Longhi, feudari fin verso la metà del secolo XIII, la Rocca acquistò sempre più rilievo specialmente difensivo; essi signoreggiarono per vari secoli sulla vasta contea che comprendeva numerosi territori del bresciano. Il 23 aprile 1167 i Conti Longhi concedevano agli "homines de Monteclaro" i diritti feudali della metà del loro contado dando così, praticamente, origine al Comune di Montichiari. L'antico castello fortificato venne fatto abbattere da Brescia nel 1168 che lo ridusse ad un cumulo di ruderi rimasti fino al secolo scorso.
Piazza Santa Maria
  In Piazza Santa Maria, già Piazza Garibaldi e Piazza Grande, caratterizzata dalla sua asimmetria per l'insistenza dell'imponente mole della facciata del Duomo, gli abitanti di Montichiari, da secoli, s'incontrano, commerciano e recitano il loro quotidiano, celebrano gli avvenimenti salienti: convergono per la nascita, l'amore e la morte; inconsapevolmente creano la loro storia. Una storia che emerge dalle piccole cose come, per esempio, quella rappresentata dalla lapide collocata sul balcone della casa al civico n. 25.
Chiesa di S. Maria del Suffragio
  Attigua al museo Risorgimentale vi è l'austera Chiesa di S. Maria del suffragio. La prima pietra fu posta dal cardinale Pietro Ottoboni, Vescovo di Brescia, nell'anno 1659. Per la sua costruzione s'impiegarono, in prevalenza, le pietre tonde del fiume Chiese, in parte ricavate dalla demolizione delle mura del borgo medioevale.
Palazzo dei baroni Monti
  Quasi di fronte alla Chiesa parrocchiale di Borgo di Sotto si erge il Palazzo dei baroni Monti. La nobile dimora è databile al secolo XVIII.
Palazzo Mazzucchelli
  Il Palazzo Mazzucchelli, ora Istituto Maria Immacolata, è stato edificato nella seconda metà del secolo XVIII in forme neoclassiche. Esso si affaccia su un ampio e ricco giardino digradante verso l'antico Vaso Reale. In questa nobile dimora nell'ottobre del 1836 vi soggiornò Maria Luigia moglie di Napoleone Bonaparte. Dal 22 al 24 giugno 1859 Napoleone III e Vittorio Emanuele II vi si incontrarono per definire i piani militari, alla vigilia della battaglia di Solferino e S.Martino.
Palazzo dei nobili Pilati
  Percorrendo Via Matteotti si scende verso il piano, raggiungendo il nucleo più antico di Montichiari: Borgo di Sotto. In via Tito Speri al numero 17 è ubicato uno degli ingressi del Palazzo dei nobili Pilati. Sulla facciata esterna una lapide ricorda che l'eroe bresciano Tito Speri (1825-1853) trascorse qui alcuni periodi. L'ampio portale d'accesso al cortile si apre più a sud, una caratteristica questa di molti palazzi bresciani, mentre la modesta porta d'ingresso immette in un ampio atrio dal quale, attraverso tre arcate di pietra con due piastrini centrali, si diparte il grandioso salone d'onore, abile e preziosa scenografia creata dal nostro architetto Gaspare Turbini (1728-1803), il quale, con grande perizia, seppe valorizzare lo spazio e la luce.
La Pieve di San Pancrazio
  E' la chiesa più antica di Montichiari, era la "Pieve", ossia la parrocchiale di campagna, isolata e solitaria, alla quale facevano capo altre chiese di minore importanza, sorta anticamente per i contadini ed i pastori sparsi in vaste zone disagiate, per i poveri, la "plebs" come veniva allora chiamato il popolo e dalla quale è derivato il nome. A questa chiesa solitaria sul Colle di San Pancrazio affluivano, in tempi remoti, il clero ed i fedeli il sabato santo per celebrare la morte e la risurrezione del Signore. Soltanto in essa veniva amministrato il battesimo, nel battistero esistente fuori dall'edificio principale, nella veglia di Pasqua e di Pentecoste ad opera del Vicario del Vescovo.
La Loggia e la chiesa di S. Pietro
  La Loggia, nobile edificio costruito con ricercata solennità, venne completata nel 1770 forse per ospitare gli uffici comunali. Il bel porticato, grande scenario in fondo alla piazza, è scandito in cinque tratti da agili colonne tuscaniche in pietra di Botticino.
La collina di San Pancrazio
  La collina di san Pancrazio a Montichiari è sicuramente il punto più elevato del territorio comunale: dall'alto dei suoi 149 metri s.l.m. si gode un magnifico panorama che va dalle Prealpi lombarde e venete al lontano Appennino, abbracciando quindi buona parte della Pianura Padana e dell'anfiteatro morenico del Garda.
Teatro Sociale
  Nella Piazza del Teatro spicca la facciata del grazioso Teatro Sociale. La sua storia origine nel 1773, anno in cui venne presentata ai responsabili della Comunità una supplica "…per comprare attrezzi ed abiti per costruire il teatro e per far opera…". Nel 1774 si apriva la nuova sala teatrale. Per più di un secolo il piccolo teatro assolse i compiti che il gusto e la cultura del tempo imponevano; finché verso la fine del 1800, si ravvisò la necessità di un ampliamento, dovuto anche alle mutate esigenze tecniche richieste dalla nuova maniera di fare teatro. La costruzione fu portata a termine nel 1890. Per la parte interna venne utilizzato il materiale ligneo, proveniente dalla demolizione del Teatro Arnoldi di Mantova, che il Conte Gaetano Bonoris aveva donato alla Società dei Palchettisti. L'inaugurazione avvenne la sera del 18 ottobre 1890 e fu rappresentata l'opera lirica "Il Trovatore" di Giuseppe Verdi.